EFFICIENZA DELLA TRASFORMAZIONE DELLE MICROFIBRE IN MATERIALI A BASE CARBONIO
Nei laboratori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche era già presente un prototipo di reattore HFCVD (Hot Filament Chemical Vapour Deposition; riportato nella Figura qui di seguito) per convertire composti del carbonio in materiali a base Carbonio sp2 (es., grafite) o sp3 (es., diamante); per questa linea d’attività, il sistema è stato modificato e ottimizzato per utilizzare come precursori le fibre tessili sintetiche, invece di metano e idrogeno. Sono state identificate le condizioni di sintesi (60 minuti e pretrattamento del substrato tramite stretching ed etching) che permettono di sintetizzare nanodiamanti, utilizzando come precursori carboniosi le fibre di polipropilene (PP), il polietilentereftalato (PET) e il cotone.

Diagramma del sistema di trasformazione basato sulla pirolisi termica in presenza di plasma reattivo a H .
I nanodiamanti (ND) sono cristalli di carbonio con struttura nanometrica (4-100 nm) formati da atomi di C di tipo sp3 e reticolo cristallino Fd3m (cubico diamante). Grazie alla loro struttura cristallina comune con quella del diamante bulk, i nanodiamanti ne ereditano la maggior parte delle proprietà: durezza, biocompatibilità, elevata conduttività termica, resistività elettrica e stabilità chimica. Inoltre, grazie alla loro peculiare superficie contenente gruppi funzionali modulabili, sono la piattaforma ideale per molte applicazioni quali: drug e gene delivery, imaging, sensoristica e, non ultimo, preparazione di nanocompositi.

I risultati di questa sperimentazione sono originali e innovativi, visto che questa è la prima dimostrazione di sintesi di strutture di Carbonio sp3 a partire da fibre tessili; infatti, per quanto noto agli autori, al momento attuale non sono riportate sintesi di nanodiamanti da precursori carboniosi di tipo polimerico.
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IL GRUPPO DI RICERCA |
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Silvia Orlanducci |
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Professoressa Associata di Chimica generale e inorganica dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sulla sintesi e la caratterizzazione di nanomateriali a base di carbonio, come nanodiamanti, nanotubi e nanografiti, sulla loro funzionalizzazione chimica e il loro accoppiamento con nanoparticelle metalliche e di ossidi metallici. |
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Massimo Longo |
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Ricercatore tenure track in Chimica dei Materiali dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell'Università di Roma Tor Vergata. La sua attività di ricerca è concentrata su tecniche di sintesi chimica dei materiali per l'optoelettronica, la microelettronica, la nanoelettronica e la conversione energetica, fino alla spintronica, inclusa la sintesi dei nanomateriali a base di carbonio. Nel progetto collabora alla messa a punto del metodo per la sintesi di nanodiamanti a partire da fibre tessili. |
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